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Tributo alla memoria

Le serate estive in compagnia degli amici sono sempre state un toccasana per me.Cena [abbozzata all’ultimo minuto], caffè e ammazza caffè. Il cielo stellato, la scorta di cicche, musica di sottofondo. Le chiacchere sono quelle di sempre: partono dal gossip popolare e sfociano nei pensieri più intimi di ciascuno dei presenti.

Quando le intenzioni sono comuni e le scuole di pensiero diverse, è allora che la serata diventa piacevole ed appassionante.

Ognuno racconta un pezzo della propria anima, senza temere il giudizio, perché siamo fra amici [e perché in dispensa, da toglier la sete ce né una buona scorta!!].

La complicità incoscia fa sì che spesso, pur avendo la stessa opinione, ci si contraddica per il solo gusto di continuare la conversazione.

Intanto, passa anche quel momento, in cui per un attimo senti la palpebra che cala!

Il dialogo và avanti. I toni si accendono. E’ un’enfasi genuina di quella che chì non capisce e stà “fuori dal cerchio”, scambia per aggressività! Emergono princìpi e valori. Gioie e delusioni. Ambizioni e Frustrazioni.  SI PARLA, SI DIALOGA, SI COMUNICA! C’E’ IL CONFRONTO e LO SCAMBIO!

D’un tratto, le stelle senza alcun preavviso si dileguano. E mentre un timido sole stiracchia i pallidi raggi, con l’alito che sa di ciminiera misto agli aromi dell’alcool ci si dà quel che resta della buona notte.

Mente e cuore soddisfatti ed appagati, pacificamente s’abbandonano.

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